Nel 2025, aiutami ad aprire uno spazio di Kritica
Un nuovo progetto, un passo alla volta, per praticare una libertà necessaria
Amico mio, amica mia,
il 2024 è ufficialmente tramontato, con il suo carico di dolore universale. Un peso al quale tu, come me, hai risposto, scegliendo di non voltarti dall’altra parte, ma di caricartene un po’ addosso. È stato un anno fra i più pesanti che ricordi. Adesso, un ciclo nuovo inizia. E mentre ti faccio i miei più cari auguri, ho una cosa da dirti, che è un invito da farti. Per iniziare, mi auguro, il 2025 con un respiro più ampio.
Ti dirò alcune cose che sai già. Se vuoi andare subito al nuovo, usa il comando di ricerca, scrivi: “Kritica”. E comincia a leggere da lì.
Se invece vuoi conoscere il ragionamento dietro questa mail, eccolo: lo spazio del parlarsi si sta riducendo spaventosamente nella nostra vita quotidiana. Non la parola, che di per sé dilaga: la quantità di testi o discorsi prodotti dalla specie umana, grazie a internet prima, ai social poi, si è plausibilmente centuplicata, se non milluplicata o decimilluplicata. Mai così tante parole, mai così poco dialogo. Mai così tanta importanza alla parola come codice, come strumento di riconoscimento e identità, mai così poca alla parola come senso comune.
Questo primo spicchio di nuovo millennio che si chiude, mentre un altro già comincia, è stato il tempo in cui da giovane donna prima, via via adulta e oggi moooolto adulta, mi sono misurata con il mondo delle parole. L’ho fatto da professionista, prima in erba poi più esperta; da militante e da persona. Fra mille, errori, ingenuità, incertezze e slanci ho vissuto, come te, una intera vita fra le parole, quelle scritte innanzitutto. E mi sono dedicata, e spesso incaponita, a praticare la libertà di parola, e a coltivare possibilità di conoscenza attraverso la scrittura e l’incontro tramite la parola scritta, la parola pensata attraverso la scrittura. Da giornalista, tramite i social media, nella vita di ogni giorno.
Ma attorno a me lo spazio, nel frattempo, si restringeva sempre di più. Ovunque mi sia trovata a operare, ho imparato che la parola non è mai indipendente dal potere e dalle sue trame. La verità – che pure esiste, e non è affatto relativa bensì, diversamente, si compone di una fisica dei punti di vista, materiale e reale, come mi piace chiamarla – è nemica del potere, pressoché sempre. Per questo viene combattuta e detestata. Dirla ti mette in una posizione difficile, cercarla altrettanto, difenderla vuol dire andare incontro all’ostracismo, alla repressione, alla vendetta e all’odio. “Fisica dei punti di vista” significa che la verità si compone tramite gli sguardi. E se il potere ama infliggere il suo sguardo dall’alto, chi osserva il potere ha sempre, dal canto suo, uno sguardo differente da contrapporgli: non è necessario neanche sfidarlo apertamente. Basta guardare, e tenere fermo lo sguardo, perché chi detiene un potere si senta messo in discussione o minacciato, e reagisca di conseguenza.
La verità e la sua ricerca, in un tempo in cui i poteri sono sempre più violenti e distruttivi, sempre più sregolati e privi di limite, sono più che mai necessarie. La verità richiede sempre uno sguardo capace di dialogo, di rapporto e discussione. Uno sguardo critico, che ha bisogno di ampiezza per potersi dispiegare, che non può accontentarsi di fessure o buchi della serratura, né di imposizioni o censure.
Al punto in cui mi trovo nella mia esistenza, ho deciso che è il momento per me di dedicare le mie energie, qualità, l’esperienza di tanti anni con le sue batoste e le sue vittorie, ad ampliare questo spazio.
Ecco perché nasce Kritica.
Kritica sarà un sito e un progetto informativo, di analisi, reportage, inchiesta, discussione. Comincia con questo nuovo quarto di secolo. Dove arriverà, non lo so dire. Comincia come deve cominciare ogni progetto serio: prendendosi una responsabilità individuale. Ma comincia immaginando un futuro collettivo: uno spazio che coinvolga più persone nella sua realizzazione e nella sua vita.
Comincia immediatamente con te. Perché mi conosci, mi stimi, mi segui, da moltissimo tempo o da poco o da abbastanza. Comincia con alcune premesse e alcune promesse: un percorso tracciato, che realizzeremo, se vorrai sostenerlo; se costruirà un suo pubblico com-partecipante, attivo, critico a sua volta.
Lo spazio di critica si sta riducendo a una velocità sconvolgente nel nostro vivere comune. È un movimento indotto in gran parte dall’alto, dal potere smisurato di pochi attori che producono parole e orientano il senso in base ai loro criteri, attraverso la propaganda, innanzitutto, e alimentando la polarizzazione guerresca e il malessere cognitivo e comunicativo. Meccanismi pensati appositamente per riverberarsi anche dal basso. Sempre più persone comuni hanno difficoltà ad accogliere l'approccio critico nella loro esistenza e nei loro rapporti. Eppure, lungi dal coincidere con l’attacco d’odio o distruttivo, la critica ne è il miglior antidoto: dove c’è ampiezza di sguardo, dove opera la “fisica dei punti di vista” si riduce, automaticamente, lo spazio del sentimento unilaterale, della maniacalità feroce. La critica non è algida, non è tantomeno cerchiobottista, non è affatto neutrale. È un caldo e attento modo di guardare la realtà in movimento: il movimento di chi osserva, e il movimento della realtà stessa. Viviamo su un Pianeta in orbita costante, incredibile come ce ne dimentichiamo facilmente. Todo cambia, cantava Mercedes Sosa, perché noi cambiamo di continuo. La critica serve a capire, innanzitutto, cosa cambia e come cambia, e a compartecipare di questo cambiamento. Osservare da una presunta posizione di superiorità morale è quanto di più lontano dal mio approccio. Kritica si pensa e si trova fra la gente comune, vuole stare lì. È uno spazio di libertà che comincia dai margini, che non aspira al prestigio, ambisce a qualcosa di molto più prezioso: l’ascolto. Riceverlo e offrirlo inseparabilmente. Ecco la “linea editoriale”.
Kritica non è, per adesso, una testata registrata. Lo diventerà se costruirà il suo pubblico di lettori e se lo spazio cui vuole dare vita prenderà effettivamente corpo. Kritica avrà – ha già – bisogno di soldi, e i soldi arriveranno da chi legge, o ascolta, o apprezza e vuole dare fiducia o esprimere stima, anche se ha poco tempo e poche forze per leggere o per ascoltare. Kritica avrà bisogno, nel suo primo anno, di raccogliere tante, tante migliaia di euro, per procedere sì con umiltà, ma con serietà. Serviranno a produrre ciò che c’è da realizzare, a coinvolgere professionisti, ad allargare lo spazio, a consentirmi di dedicarmi a tutto questo con rigore e passione, senza patemi.
Per il momento, l’unica cosa già esistente di Kritica, quella su cui sai di poter contare, sono io. Il resto è tutto ancora in costruzione, affidato alle mani di una abile web designer. Posso mostrarti, per ora, l’immagine della testata del sito.
Kritica non sarà per soli abbonati. L’abbonamento come sistema di costruzione di un pubblico non mi convince, perché innanzitutto non incentiva la lettura, e perché fissa sempre dei prezzi standard che non si adeguano alle diverse possibilità e necessità di ciascuna persona. Ecco perché per finanziare Kritica chiedo sostegni, non abbonamenti. Accetto con gratitudine piccoli sostegni una tantum, piccoli sostegni regolari, sostegni una tantum di ogni entità, da molto piccoli a molto grandi. Più ne arriveranno, più lo spazio si allargherà arrivando anche a chi altrimenti, per ragioni economiche, rimarrebbe escluso.
I tuoi soldi permetteranno di curare:
Un portale, aperiodico per ora, in cui troverai articoli di analisi, interviste, notizie, reportage, letture di libri, film, serie TV. Inaugureremo a gennaio, con una serie di primi articoli. All’interno del sito, nel corso di un anno, pubblicherò almeno 4 inchieste giornalistiche originali e approfondite. Il tempo di un’inchiesta è il più difficile da trovare in questo mestiere. Impegnarsi per realizzarne quattro richiede tanto lavoro e concentrazione. Con il tuo aiuto, sarà possibile.
Una newsletter: riceverai “Spazio di Kritica” ogni settimana. Sarà ciò che dice il nome: uno spazio di riflessione, consentita anche da lettere e contributi dei lettori, su un tema specifico ogni volta. Un tema emerso dal dibattito pubblico, o un tema, da esaminare in uno o più numeri, che proveremo a far emergere, laddove il dibattito pubblico le ignora e non dovrebbe.
Riceverai la newsletter ogni sabato. La prima arriverà a gennaio.
Un podcast. “Bordo pagina” sarà settimanale e si concentrerà sulla produzione letteraria, saggistica e audiovisiva come finestra sul mondo. Intervistando autori, leggendo e discutendo i loro testi e opere, mettendoli a confronto, ponendoci domande. Inizieremo a gennaio.
Una corrispondenza di penna. Questo è l’unico servizio in esclusiva che offriremo.
Kritica è fatto a mano: un lavoro artigianale, di fatica, di pensiero, non industrializzato. La scrittura a mano è la scrittura che più consente al cervello di ampliare lo spazio del pensiero. Perderla è come perdere tutti quei sali minerali di cui abbiamo bisogno per la nostra salute e che facciamo sempre più fatica a reperire.
Allora ecco che, per un massimo di 50 sottoscrittori l’anno, i primi 50 che contribuiranno a finanziare Kritica con una donazione importante, ho pensato di proporre in esclusiva l’avvio di una corrispondenza fra noi su carta e penna. Ci scriveremo lettere, sui temi che vorremo, imbustate, francobollate, imbucate e – speriamo – recapitate a mano. Tu potrai scrivermi, se vuoi, anche solo una cartolina con una domanda, purché sia a mano. E io ti risponderò. O potrai, se vorrai, raccontarmi qualcosa di interessante prendendoti tutta la carta che ti serve. Ti leggerò, e ti risponderò, con una cadenza bimestrale. Se lo riterremo, e se saremo d’accordo entrambi, condivideremo questo nostro spazio anche con gli altri lettori; altrimenti, ce lo terremo per noi.
Mi rendo conto che offrire un servizio sulla base del maggior denaro versato può sembrare ad alcuni, non a torto, un criterio classista. Ma la donazione ampia può anche essere collettiva: se un’associazione o un gruppo di amici o amiche vorrà farla, corrisponderemo fra me e voi. L’importante è che almeno una persona del gruppo abbia voglia di metterci la mano e la penna, raccogliendo le parole di tutti!
Ecco con cosa vorrei iniziare. Ci sono ancora tante altre idee, ma come ho detto: un passo alla volta.
Spero che vorrai aiutarmi a dare vita a questo spazio. Conto su di te. La possibilità del fallimento non mi spaventa, anzi: la metto in conto. Niente di più probabile, in un clima ostile al pensiero e alla libera informazione, ma anche imprevedibile ed estremo, come quello attuale. Di anno in anno, Kritica si metterà in discussione e valuterà il da farsi: se andare avanti oppure no.
Per cominciare a sostenermi, puoi passare da un caffè (uno, due o tanti, come vuoi tu), qui: https://buymeacoffee.com/kritica.
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Grazie di cuore. So che sai chi sono, sai che ti puoi fidare, sai che ogni cosa che ti ho scritto è stata pensata con serietà e onestà. Tempi nuovi, e non facili, si avvicinano. Facciamo la nostra parte, al meglio che possiamo.
Se vuoi iniziare fin da ora a mandare: idee, saluti, auguri, riflessioni, proposte, scrivi a redazione@kritica.it
A presto, e buon anno nuovo
Federica